Il Gladio Romano Imperiale

Dimio's

Swords

La spada più potente e temuta del mondo antico

Recensione della spada che ha conquistato e dominato per secoli l'intero mondo conosciuto:

Il Gladio Romano!

Oggetto della recensione

Questa spada è il Gladio modello Fulham 1st Generation di Albion

Storia del gladio

L'impero romano ha dominato per diversi secoli l'intero mondo occidentale conosciuto. Nel 300 DC il suo impero si estendeva dall'Arabia alla Britannia e la gente viveva e moriva sotto le leggi di Cesare.

Non c'è quindi da stupirsi se la spada tipica del legionario romano, il gladio, sia a tutt'oggi una delle spade più conosciute e replicate al mondo.

La storia del gladio ha visto un'evoluzione progressiva dell'arma che, dai tempi della prima repubblica in cui l'arma verosimilmente ricalcava lo xiphos greco, passando dal gladius hispaniensis adottato durante le guerre annibaliche, ha infine acquistato l'aspetto noto ai più che corrisponde al gladio dell'età imperiale e che è anche l'oggetto di questa recensione.


Scherma col gladio

Il gladio spesso è stato descritto da varie fonti in maniera inesatta, come spada corta se non addirittura come daga e volta unicamente ai colpi di punta. Chiunque abbia avuto la possibilità di impugnare una ricreazione moderna (anche non particolarmente accurata) può facilmente rendersi conto di quanto tutto ciò sia inesatto.

Il Gladio romano dell'età imperiale si configura come una spada di dimensioni medie (tipicamente 68/71 cm) in grado di colpire agevolmente sia di punta che di taglio. I colpi di punta erano preferiti semplicemente perchè più letali nell'immediato.

I legionari combattevano stretti in manipoli, con gli ampi scudi quasi a contatto, ciò costringeva gli avversari ad un gioco stretto. In questo tipo di combattimento la combinazione di gladio e scudo romano conferiva un grande vantaggio tattico, permetteva infatti di rimanere ragionevolmente protetti dalla maggior parte dei colpi inferti dagli avversari e di colpire poi fulmineamente e in maniera decisiva alla prima occasione.

Infatti una spada relativamente corta e larga permette di sferrare colpi rapidi (per il peso limitato dell'arma) e micidiali (per la larghezza della lama) allo stesso tempo.

Va comunque detto che, in latino, il termine "gladius" significa semplicemente spada, per cui, teoricamente, può riferirsi a diversi tipi di lama. In ogni caso, ai giorni nostri, col termine "gladio" si indica l'arma da taglio in uso presso le legioni.


Tipi di gladio

Parlando di gladii dell'età imperiale ve ne sono molti tipi diversi, ma fondamentalmente tutti gli esemplari ritrovati si rifanno a tre modelli che prendono il nome rispettivamente dalle località in cui sono stati rinvenuti.

Il primo modello è il Mainz ritrovato in Germania presso Mogontiacum (Magonza).

Questo è il modello più antico e, per così dire, elaborato, la lama presenta delle curvature eleganti che conferiscono alla lama un buon controllo negli affondi e le permettono di sferrare altrettanto efficaci fendenti. Mediamente ha una lunghezza di una settantina di cm.

Di diretta derivazione del Mainz è il modello Fulham rinvenuto in Inghilterra.

Si tratta di un modello molto simile al precedente anche se di aspetto più geometrico, forse si tratta di un tentativo di semplificazione del modello Mainz allo scopo di realizzare una lama più facile da realizzare pur mantenendone intatte le qualità.

Infine abbiamo il modello Pompei (Italia) che rappresenta un'evoluzione più tarda dei modelli precedenti.

Si differenzia da questi innanzitutto nelle dimensioni, esso infatti è più corto (i primi modelli misuravano intorno ai 60 cm di lunghezza complessiva, poi riportati ai canonici 68/71) ed ha i margini rettilinei e paralleli.

Il modello pompeiano, al contrario degli altri due, può essere effettivamente classificato come "spada corta" pur senza perdere per questo le caratteristiche tipiche degli altri gladii, esso infatti permette contemporaneamente agili colpi di stoccata e potenti fendenti.

Alcuni storici in esso hanno voluto vedere in esso un'evoluzione schermistica, ma sembra più realistico pensare che si sia trattato piuttosto di un tentativo di sviluppare un'arma meno costosa che, pur inferiore qualitativamente ai predecessori, ne mantenesse le fondamentali caratteristiche.


Quali tipi di gladio ci offre il mondo moderno?

Il mondo moderno offre molti tipi di spade (e questo non vale solo per il gladio).

Per la maggior parte si tratta di spade "espositive", in acciaio inossidabile e con codolo saldato. Esse non sono in grado di sopportare uno scontro reale pur essendo a volte molto belle dal lato estetico.

Dall'altro lato troviamo le spade "battle ready", in acciaio al carbonio e con codolo intero, queste lame più o meno bene hanno la pretesa di collocarsi tra le spade "autentiche" e cioè in grado di affrontare una battaglia vera.

Ma al contrario di quello che ci si potrebbe aspettare, è difficile trovare oggigiorno delle repliche storicamente "realistiche" di una spada antica anche tra quelle definite "battle ready". La maggior parte delle lame che è possibile acquistare non sono altro che copie mal fatte che riproducono l'estetica dell'arma senza riuscirne a coglierne le vere qualità di resistenza, taglio, maneggevolezza e robustezza.

Questo può apparire paradossale dal momento che oggi si dispone di tecnologie decisamente superiori rispetto a quelle dei tempi che furono, ma il punto è che ormai si è persa la necessità di realizzare armi funzionali che garantiscano la vittoria in battaglia; venendo meno questa continua messa alla prova delle armi, si è persa anche l'arte di realizzarle.

Oggi, si dispone di acciai molto buoni, di conoscenze ingegneristiche atte a calcolare le geometrie e le distribuzioni dei pesi e di tecniche di tempratura avanzate, ma viene a mancare quella conoscenza empirica che può essere forgiata solo nel fuoco delle vere battaglie di secoli e secoli.

Di questo si può rendere conto chi abbia avuto la possibilità di maneggiare spade provenienti da collezioni private o gli stessi esemplari dei musei. Gli originali hanno qualcosa che li rende "vivi" e che fa apparire goffe la maggior parte delle riproduzioni odierne.

 

Ma è davvero così difficile trovare delle buone repliche nel mondo moderno?

In effetti si, ma non è una cosa impossibile, per la fortuna degli appassionati, ci sono alcuni armaioli moderni che non si limitano a riprodurre le spade antiche, ma, studiando minuziosamente gli esemplari dei musei e delle collezioni private, riescono a riprodurre spade in tutto e per tutto simili agli originali, ad esempio l'italiana Del Tin o l'americana Arms&Armor. Tra questi, uno dei produttori più celebri è sicuramente la canadese Albion.

Quale modello di gladio scegliere?

Albion, nel tempo, ha prodotto due generazioni di spade. La seconda generazione è sicuramente migliore visto che si avvale della consulenza di uno dei più grandi studiosi odierni di armi antiche, Peter Johnsson, che ha passato la vita studiando gli antichi esemplari giunti ai giorni nostri.

In ogni caso la lama che ha calamitato la mia attenzione fin dal primo momento è stato il gladio modello Fulham di prima generazione.

L'impugnatura della lama originale è andata perduta, così gli armaioli di Albion hanno dovuto ricrearla da zero, mentre la lama è una riproduzione fedele dell'esemplare di 2000 anni fa che oggi è conservato in un museo.

Modello originale

Dettagli tecnici

Produttore: Albion Swords Ltd.

Lunghezza totale: 73cm.

Lunghezza della lama: 50cm

Bilanciamento: 10cm dalla guardia

Peso complessivo: 910g

Lama: Acciaio al carbonio temprato

Elsa: Legno indurito alla fiamma e levigato, impugnatura di osso lavorato

Prezzo: La serie è esaurita e non si trova più in vendita (io l'ho comprata da un privato per 1000$)

Caratteristiche

Tempi di consegna

Come tutte le Albion, queste spade vengono prodotte in serie limitate (di 500 pezzi in questo caso) e vengono forgiate solo su ordinazione, per cui, dal momento in cui viene posto l'ordine al momento in cui si riceve la spada possono passare anche diversi mesi. Nel mio caso la cosa è stata diversa, infatti la serie era già esaurita da tempo, per cui ho dovuto comprarla da un privato a prezzo maggiorato (dai 530 euro iniziali ho dovuto sborsarne più di 700).

Confezione

La spada si presenta in una scatola in legno di pino (bella anche se non proprio robustissima) con il marchio di Albion impresso a fuoco.

Impugnatura

L'impugnatura è realizzata in osso lavorato e sagomato in sezione ottagonale, ciò conferisce una presa salda e sicura e permette di mantenere i margini allineati durante il maneggio (alcuni gladii con l'impugnatura rotonda soffrono di questo difetto visto che permettono alla mano di scivolare ruotando).

Elsa

Il pomolo e la guardia sono realizzati legno di ciliegio indurito al fuoco e levigato. La guardia, all'emergenza della lama, rivela anche una parte interna in rame (o altro materiale simile, forse un tipo di bronzo). La geometria del pomolo e della guardia è una delle parti più interessanti della spada secondo me. Infatti entrambi hanno un aspetto angolare e appiattito che conferisce alla lama una maneggevolezza superiore alla maggior parte dei gladii che è possibile reperire in commercio. Infatti, soprattutto grazie alla forma appiattita del pomolo, è possibile effettuare tagli agili con ogni angolazione del polso senza che questo venga ostacolato da esso.

Lama

La lama è realizzata in acciaio al carbonio temperato, la geometria presenta tutte le caratteristiche che un gladio modello fulham deve avere, l'assottigliamento distale, la punta

La lama, come praticamente tutte le spade "autentiche" non è lucidata a specchio, ma presenta piuttosto una leggera satinatura.

 

Prova sul campo

La spada trasmette nel contempo una sensazione di grande agilità e di autorità nei colpi. Negli affondi è micidiale, come ci si aspetta da un Gladio, ma nei fendenti mostra comunque una potenza decisamente al di sopra delle aspettative.

Le prove di taglio e stoccata da me effettuate si sono limitate a bersagli leggeri tipo cartoni rivestiti in pelle spessa e bottiglie di plastica riempite d'acqua. Le performances della lama sono sempre state ottime sia negli affondi (l'impressione che dà è quella di poter trapassare qualsiasi cosa) sia nei colpi di taglio in cui la larghezza della lama evidentemente risulta in grado di compensare bene la relativa brevità della stessa ed è in grado di conferire molta autorità nel taglio.

Sicuramente questo modello particolare di Gladio presenta una maneggevolezza superiore a quello di molti altri modelli analoghi soprattutto per via della particolare geometria del pomolo (angolare e appiattito) che permette al polso di muoversi liberamente.



E-mail:

Dimio     

Skype:

Chat with Dimio over Skype My status